Hallo Ulrike,

ich habe eine schöne Erklärung für den "doppio capovolto" auf einer italienischen Seite gefunden. Es ist, wie du schon richtig vermutet hast, eine besondere Erziehungsform des Guyot, bei dem die Reblinge bogenförmig zusammengebunden werden (genaue Erklärung s.u.). Leider sind die Abbildungen im Text zwar angegeben, aus der Seite aber rausgenommen.

Vielleicht hilft's trotzdem weiter?

Einen schönen Sonntag

Lalita


Oltre alle dimensioni delle viti, anche la stessa forma di allevamento deve essere scelta valutando ( come già detto sopra ) la rispondenza delle viti a determinate caratteristiche. Attualmente, nella bergamasca, le forma più diffuse sono:

- il **Guyot** ( fig. 19 ), che presenta un tralcio rinnovabile; è costituito da un ceppo alto 40 - 100 cm da cui si dipartono un capo a frutto di 8 - 10 gemme e uno sperone di 1 - 2 gemme che ha lo scopo di fornire il rinnovo per l’anno successivo; il tralcio fruttifero, è disteso orizzontalmente su un filo (vedi figura). Le distanze d’impianto, variano da 0,8 a 1 m sulla fila e da 2 a 3 m tra le file. Il guyot permette quindi di realizzare un impianto con fittezze elevate. La potatura di questa forma, si avvale di una vecchia (ma saggia) regola che distingue tre differenti tagli: del passato, del presente, del futuro ( vedi figura sopra).

****Se il Guyot è formato da due capi a frutto e da due speroni viene definito doppio e se i tralci fruttiferi vengono ripiegati ad arco si parla invece di doppio capovolto ( vedi parte storica riferita al capovolto detto anche "archetto" )********.

Il Guyot di adatta bene a terreni magri, poco fertili, con vitigni e portainnesti scarsamente vigorosi; questa forma di allevamento inoltre, oltre a creare una microclima adatto alla diffusione delle micopatie ( a causa dell’eccessiva vegetazione ), richiede elevati costi di potatura e di legatura.

(in seguito si parla del cordone)

www.itastreviglio.it/studenti/resmini.htm