Il decreto sulle associazioni professionali è legge dello Stato
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gianfranco
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Dec 20, 2012

Vedere questo e altri articoli che stanno apparendo oggi in rete:

http://www.giornalepartiteiva.it/attualita/540-professioni-il-ddl-associazioni-professionali-��-legge-dello-stato.html


Riporto due frasi significative dall'articolo citato sopra:

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"I professionisti potranno costituire ass
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Vedere questo e altri articoli che stanno apparendo oggi in rete:

http://www.giornalepartiteiva.it/attualita/540-professioni-il-ddl-associazioni-professionali-��-legge-dello-stato.html


Riporto due frasi significative dall'articolo citato sopra:

* * *
"I professionisti potranno costituire associazioni professionali per valorizzare le competenze degli associati, diffondere il rispetto di regole deontologiche, favorendo la scelta e la tutela degli utenti nel rispetto delle regole sulla concorrenza. Le associazioni, privatistiche, sono su base volontaria e senza vincolo di rappresentanza esclusiva."

"Le associazioni promuovono la formazione permanente degli iscritti, adottano un codice di condotta, definiscono le sanzioni disciplinari per le violazioni del medesimo codice e promuovono forme di garanzia per l'utente."

* * *

Ottimo, esattamente quello che personalmente mi auspicavo, e complimenti al CoLAP per la sua azione e per questo buon risultato.

Le basi mi sembrano sagge, ora la palla passa alle associazioni, i professionisti sono liberi di aderire all'associazione che preferiscono, o anche di fondarne una nuova, se le associazioni esistenti non si rivelassero soddisfacenti. Tutto molto libero e molto logico, mi pare.

Nella nostra professione non avremo quindi un sistema ordinistico, niente iscrizione obbligatoria per poter lavorare, nessun coinvolgimento di Ministeri o altri organi statali, nessuna menzione di tariffari minimi, massimi, medi, obbligatori, facoltativi, consigliati, velleitari, o altro.


Buon Natale e Buon 2013 a tutti!



[Edited at 2012-12-20 13:42 GMT]
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gianfranco
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Dal Sole24ore, ebook per maggiori informazioni Dec 21, 2012

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-12-19/arriva-legge-professionisti-senzalbo-230104.shtml?uuid=Ab3nIkDH


Citazioni:

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"La legge approvata ieri non impone nulla, a partire dall'iscrizione a un'associazione (obbligo che, invece, esiste negli Ordini); lascia
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http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-12-19/arriva-legge-professionisti-senzalbo-230104.shtml?uuid=Ab3nIkDH


Citazioni:

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"La legge approvata ieri non impone nulla, a partire dall'iscrizione a un'associazione (obbligo che, invece, esiste negli Ordini); lascia ampia libertà di scelta, indicando, però, il sentiero da seguire. Non esiste, dunque, l'obbligo di essere iscritto a un'associazione, ma chi sceglie di farlo deve attenersi ad alcune regole. Così come la stessa associazione ha l'obbligo di svolgere una serie di compiti che vanno dalla formazione, alla gestione delle controversie."

"Finora ogni professione non regolamentata si è mossa da sola per cercare di porre le basi per un'offerta di qualità. Una strategia scelta da alcune di loro è stata quella di rivolgersi all'Uni (l'Ente nazionale di normazione) per avere una norma tecnica. E la legge approvata ieri promuove proprio l'autoregolamentazione volontaria (articolo 6) attraverso l'Uni."


* * *


Per maggiori informazioni, in quest'articolo compare un link a un e-book in formato PDF acquistabile on-line per 3 euro (anche con Paypal) e contenente tutte le novità, le analisi degli esperti e il testo completo della legge.

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/cover-nuove-professioni/


GF





[Edited at 2012-12-21 10:03 GMT]
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Paola Dentifrigi
Paola Dentifrigi  Identity Verified
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Un grazie a chi si è impegnato per questo risultato Dec 21, 2012

Grazie mille Gianfranco per avere reso nota qui su Proz l'approvazione della legge.

Vorrei cogliere l'occasione anche per ringraziare a nome di AITI tutti coloro che per lunghi anni si sono impegnati per raggiungere questo risultato, l'attuale Consiglio direttivo nazionale, le varie commissioni e tutti i soci che lo scorso maggio hanno approvato saggiamente il nuovo Statuto e Regolamento dell'associazione.

Invito gli isc
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Grazie mille Gianfranco per avere reso nota qui su Proz l'approvazione della legge.

Vorrei cogliere l'occasione anche per ringraziare a nome di AITI tutti coloro che per lunghi anni si sono impegnati per raggiungere questo risultato, l'attuale Consiglio direttivo nazionale, le varie commissioni e tutti i soci che lo scorso maggio hanno approvato saggiamente il nuovo Statuto e Regolamento dell'associazione.

Invito gli iscritti a Proz a leggere il comunicato qui: http://tinyurl.com/dxalyyl
e a continuare a seguirci sul nostro sito, ma anche su FB, Twitter ecc., perché è vero che non è obbligatorio iscriversi a un'associazione, ma sicuramente aiuta noi traduttori e la categoria tutta

Un cario augurio di buone feste,
Paola per il CDN di AITI
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Agnès Levillayer
Agnès Levillayer
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Come la penso Dec 22, 2012

Colgo l’occasione anch’io per dare qualche spunto di riflessione

Questa legge è un risultato importante che conclude un iter complesso, costellato da trappole tese da agguerriti oppositori sempre pronti a ritardarne la votazione.
Tra questi nemici, gli ordini di tutti i tipi. Fa quindi molto ridere leggere qua e là che queste disposizioni faranno nascere nuovi ordini e albi perché lo spirito della legge è all’opposto rispetto ad un impianto ordinistico.

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Colgo l’occasione anch’io per dare qualche spunto di riflessione

Questa legge è un risultato importante che conclude un iter complesso, costellato da trappole tese da agguerriti oppositori sempre pronti a ritardarne la votazione.
Tra questi nemici, gli ordini di tutti i tipi. Fa quindi molto ridere leggere qua e là che queste disposizioni faranno nascere nuovi ordini e albi perché lo spirito della legge è all’opposto rispetto ad un impianto ordinistico.

Come l’ha sottolineato Gianfranco, i professionisti “possono” (e non “devono”) aderire ad una associazione.
Chi ha sempre svolto la sua attività senza sentire il bisogno di aderire ad una associazione potrà continuare a farlo, ci mancherebbe altro.

Non c’è nessun limite alla creazione di nuove associazioni ma quelle che potranno ambire ad un riconoscimento dovranno rispondere a criteri ben precisi (sono elencati principalmente nell’articolo 2 e 5) dove mi preme insistere sull’assenza di lucro, la democraticità dell’organizzazione interna, l’informazione chiara sui titoli di studio e/o l’esperienza professionale dei soci chiaramente visibile da un elenco aggiornato annualmente, l’obbligo di aggiornamento professionale periodicamente verificato, l’adozione di un codice deontologico e la verifica della sua applicazione con un sistema di provvedimenti in caso di violazioni, l’attuazione di uno sportello informativo per il pubblico in caso di contenzioso riferito all’attività professionale. Questo si chiama trasparenza.

Il primo beneficiario di queste “Disposizioni” è proprio il fruitore dei servizi che nella giungla dell’offerta avrà cosi qualche informazione in più. Scegliendo un membro di una associazione riconosciuta il “cliente” saprà che il professionista a cui si rivolge possiede certi requisiti minimi.

Ho letto in giro critiche che dicono che i difensori di questa legge temono la concorrenza… Ma dove?! Chi appartiene ad una associazione professionale degna di questo nome deve, di solito, esercitare la professione in modo prevalente e abituale : significa quindi che si misura tutti i giorni con le leggi del mercato e che, fino a prova contraria, del suo lavoro riesce a campare.

In questi giorni, nei vari forum o pagine che leggo, si parla inoltre a vanvera delle norme UNI citate nella legge: non si tratta della certificazione di un processo come nella certificazione della qualità che può mettere in atto per esempio un’azienda. Queste norme tecniche (che sono in corso di elaborazione proprio ora) si riferiscono alle attività professionali vere e proprie, in modo coerente con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF). Andranno a definire per ogni profilo, i requisiti di conoscenza, abilità, competenza, aggiornamento. Non si tratta di autoreferenzialità, l’elaborazione della norma è assicurata da un gruppo di lavoro al quale partecipano tutti gli “stakeholder” della filiera e, a regime, la certificazione, che può essere richiesta anche dal singolo professionista non iscritto a nessuna associazione, viene effettuata da un ente terzo.

Altra critica ricorrente: la nuova legge non parla di previdenza, di fisco ecc. Chi ne ha seguito da vicino l’iter sa benissimo che le prime proposte sembravano calzate sui nostri bisogni… Tutti questi aspetti c’erano. Sono stati accantonati proprio per motivi di opportunità… Non c’era nessuna speranza di ottenere il parere favorevole delle Commissioni Bilancio della Camera e del Senato se la legge si fosse rivelata “onerosa” per lo Stato. Può sembrare pura tattica politica, io lo chiamo realismo. Questo non significa che le azioni non si possano fare. Si può salire sulle barricate ma si può anche lavorare di fondo. L’importante è portare a casa risultati, possibilmente lavorando insieme e senza limitarsi a grandi proclami demagogici.

Personalmente ho aspettato molti anni prima di aderire ad una associazione di categoria perché ero e rimango fortemente contraria ad ogni idea illiberale e anacronistica di Ordine o Albo dei traduttori che alleggiava nell’ambiente fino a non tantissimo tempo fa. E’ proprio quando ho capito che la mentalità era cambiata e che le strade percorse erano tutt’altre che ho avuto voglia di impegnarmi (ho scelto AITI e non me ne pento).

Questa legge - senz’altro migliorabile - è una prima tappa, non certo un punto d’arrivo.


[Modifié le 2012-12-22 13:19 GMT]
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gianfranco
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Ci sono lavori speciali per i quali occorre una certificazione adeguata Dec 22, 2012

Agnès levillayer wrote:
...
Personalmente ho aspettato molti anni prima di aderire ad una associazione di categoria perché ero e rimango fortemente contraria ad ogni idea illiberale e anacronistica di Ordine o Albo dei traduttori che alleggiava nell’ambiente fino a non tantissimo tempo fa. E’ proprio quando ho capito che la mentalità era cambiata e che le strade percorse erano tutt’altre che ho avuto voglia di impegnarmi (ho scelto AITI e non me ne pento).



Agnès,

grazie per il tuo intervento informativo e di prima mano. Io non appartengo all'AITI (ho preferito una associazione internazionale) ma sono felice che la professione in Italia abbia preso questa nuova direzione, e sarei felice se l'AITI ha veramente cambiato direzione e mentalità.

Vorrei solo fare una nota sulla differenza sottile ma importante tra Ordine e Albo.
Infatti, se ne parla quasi sempre come se fossero sinonimi, e anche se la differenza è stata fatta notare diverse volte, quasi sempre vengono citati insieme, col risultato di apparire come due cose inseparabili.
In realtà, anche se è vero che un sistema ordinistico implica la creazione di un albo dei professionisti autorizzati ad esercitare, non è vero il contrario, ovvero è possibile avere anche un albo senza necessariamente una struttura ordinistica incaricata di gestirlo.

Questo già avviene in diverse tra le cosidette "professioni non regolamentate", come la nostra, e ora inquadrate nella nuova legge, ma voglio fare un esempio molto significativo, restando sempre nel nostro settore.
Infatti, tra le tante cose da fare, ci sarebbe probabilmente anche da istituire un registro (o albo, o come lo si vorrà chiamare) dei traduttori autorizzati e certificati in modo serio e indipendente per prestare alcuni tipi particolari di servizi linguistici.
Faccio riferimento a tutti i lavori commissionati da tribunali, polizia, strutture mediche o servizi sociali.

In questi settori si tratta di lavorare per una categoria di utenti (spesso stranieri) che quasi sempre non hanno la possibilità di selezionare il traduttore o l'interprete assegnato loro, il quale infatti viene scelto dalle istituzioni. Occorre quindi che tale scelta sia rapida e corretta, ovvero che vi siano garanzie standard sulla preparazione delle persone chiamate. Un lavoro per le associazioni, immagino, uno tra i tanti che le aspettano...

La conseguenza è che per lavorare in questi settori, molto ristretti rispetto all'ampiezza del nostro mercato, ma con compiti di natura molto speciale e molto delicata, la soluzione potrebbe essere la creazione di un albo o registro di professionisti certificati, per uno o più di uno dei ruoli sopra elencati, a seconda delle competenze personali.
A ruota, sempre per questi lavori, segue il problema delle tariffe corrispondenti, che ora sono vergognosamente basse, vengono pagate in tempi lunghissimi, e che non sono soggette alle normali dinamiche di mercato. Queste tariffe, ovviamente, dovranno essere in qualche modo standardizzate e soprattutto adeguate al livello di competenza richiesto, che è molto elevato!


Ovviamente non serve una tale certificazione o registro per i lavori ordinari, di natura commerciale o comunque non critici per i cittadini. E infatti, tolti questi casi speciali, tutto il resto, può essere lasciato alla normale dinamica del libero mercato.

GF


[Edited at 2012-12-22 18:38 GMT]


 
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Daniele Vasta
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Norme UNI Dec 24, 2012

Non capisco se queste Norme UNI sono obbligatorie ed eventualmente per chi! Un freelance deve conformarsi a tali norme? Se devono farlo solo le aziende, a partire da quale forma giuridica? Una snc oppure srl devono o possono essere conformi a tali norme?

 
Manuela Dal Castello
Manuela Dal Castello  Identity Verified
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possono Dec 24, 2012

Daniele Vasta wrote:

Non capisco se queste Norme UNI sono obbligatorie ed eventualmente per chi! Un freelance deve conformarsi a tali norme? Se devono farlo solo le aziende, a partire da quale forma giuridica? Una snc oppure srl devono o possono essere conformi a tali norme?


Esattamente come per le certificazioni alimentari o qualsiasi altra certificazione, non è obbligatorio a meno che, per qualche incarico particolare, il committente non abbia prescrizioni particolari.

Manuela


 
Paola Dentifrigi
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Associazione internazionale Dec 29, 2012

gianfranco wrote:

Io non appartengo all'AITI (ho preferito una associazione internazionale)


Un piccolo off topic per precisare che AITI è un'associazione internazionale, nel senso che chi lavora con l'italiano può iscriversi ovunque risieda nel mondo. Inoltre è membro fondatore FIT ed è costantemente in contatto con le consorelle di FIT (SFT, ATA, BDU ecc.).

Cito l'art. 7 del nostro Statuto:

Possono aderire all’associazione i cittadini italiani, non italiani e stranieri, residenti o non residenti nel territorio dello Stato, che condividono gli scopi e le finalità dell'associazione e sono in grado di contribuire a realizzarne i fini, purché soddisfino i requisiti di ammissione.

Per approfondimenti
http://www.aiti.org/associazione

Un buon anno a tutti,
Paola


 


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